Grazie alla sua capacità adsorbente, il carbone vegetale è in grado di interferire con le sostanze chimiche presenti nel tratto gastrointestinale. Questo può influenzare l'assorbimento e l'eliminazione anche dei farmaci, compromettendone l'efficacia terapeutica.
Il carbone vegetale, noto anche come carbone attivo, è ampiamente utilizzato come integratore alimentare grazie alle sue proprietà benefiche. Tuttavia, a causa del suo potere adsorbente, può interferire con l'assorbimento di farmaci assunti per via orale, compromettendone l'efficacia terapeutica. Ciononostante, il carbone vegetale si rivela un ausilio prezioso in caso di sovradosaggi di farmaci, garantendo un intervento rapido in situazioni di emergenza.
Carbone vegetale: perché è detto “attivo”?
Il carbone vegetale deriva dalla trasformazione di materiale organico di origine vegetale, come legno, gusci di cocco e torba, attraverso un procedimento che ne amplifica notevolmente l'efficacia adsorbente, ossia la sua capacità di trattenere molecole di altre sostanze sulla sua superficie, rendendolo "attivo".
Questa trasformazione si articola in due fasi principali:
- la carbonizzazione, durante la quale il materiale viene convertito in carbone mediante un trattamento termico in ambiente a ridotto contenuto di ossigeno, eliminando acqua e componenti volatili;
- l'attivazione, fase in cui si sfruttano metodi termici o chimici per incrementare significativamente l'area superficiale del carbone, generando una struttura fortemente porosa che ne esalta la capacità di adsorbimento.
Per questa sua capacità di catturare una vasta gamma di sostanze, il carbone vegetale è noto anche come carbone attivo o attivato.
Usi più comuni del carbone vegetale
Il carbone attivo vegetale si distingue per le sue notevoli proprietà benefiche, grazie alle quali trova impiego in diversi contesti:
- Riduzione dei gas intestinali: È efficace nel contrastare l'eccesso di gas, aerofagia e meteorismo, agendo attraverso l'adsorbimento delle molecole di gas presenti nel tratto gastrointestinale, alleviando così il disagio e il gonfiore addominale.
- Detossificazione: Utilizzato per assorbire tossine e sostanze nocive, contribuisce a purificare l'intestino e supportare le funzioni depurative del corpo, favorendo un benessere generale.
- Riduzione dell'assorbimento di colesterolo: Le sue proprietà adsorbenti possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue prima che vengano assorbite.
- Igiene dentale: Grazie alle sue proprietà sbiancanti, è utilizzato in dentifrici per rimuovere le macchie dai denti.
- Cura della pelle: La sua capacità di assorbire impurità e sebo in eccesso lo rende un ingrediente comune in diversi prodotti cosmetici come maschere, saponi e detergenti.
L'ampio utilizzo del carbone attivo vegetale sottolinea il suo ruolo versatile come alleato naturale per la salute e il benessere del corpo.
Effetti del carbone vegetale sui farmaci
Il carbone vegetale può interagire con l'assorbimento e la corretta eliminazione dei farmaci. Quando entra in contatto con sostanze chimiche, come i farmaci, nel tratto gastrointestinale, le lega alla sua superficie porosa. Questo processo impedisce ai farmaci di essere assorbiti nell'intestino e di entrare nel flusso sanguigno, compromettendo la loro biodisponibilità, ovvero la percentuale di farmaco che effettivamente entra nella circolazione sistemica e diventa disponibile per esercitare il suo effetto nell'organismo (effetto sistemico).
Oltre a limitarne l'assorbimento, il carbone vegetale può accelerare l'eliminazione dei farmaci già assorbiti nel sistema circolatorio, interrompendo la circolazione enteroepatica. Si tratta del processo mediante il quale sostanze vengono assorbite dall'intestino, processate dal fegato, secrete nella bile, riportante nell'intestino e, infine, riassorbite. Il carbone attivo intercetta subito queste sostanze quando vengono secrete nell'intestino, prevenendo il loro successivo riassorbimento e promuovendone così l'eliminazione.
Queste proprietà rendono il carbone vegetale particolarmente utile in caso di sovradosaggio o ingestione accidentale di sostanze tossiche, poiché ne permette l'adsorbimento, riducendo i rischi associati. È efficace, ad esempio, nel caso di avvelenamento da farmaci come carbamazepina, paracetamolo, aspirina, barbiturici, antidepressivi triciclici, teofillina e fenitoina. Tuttavia, l'uso concomitante di carbone attivo e farmaci per via orale, come la pillola anticoncezionale o il diuretico furosemide, può diminuirne significativamente l'efficacia terapeutica.
Conclusioni
La capacità del carbone vegetale di adsorbire farmaci e sostanze tossiche nel tratto gastrointestinale, influenzandone l'assorbimento sistemico e l'eliminazione, lo rende un aiuto prezioso nella gestione di sovradosaggi o avvelenamenti. Tuttavia, durante il trattamento con altri farmaci, è necessario seguire attentamente le indicazioni del medico riguardo alle modalità di assunzione del carbone attivo, così da non compromettere l'efficacia della terapia.
Fonti
- Olson, K.R. Activated Charcoal for Acute Poisoning: One Toxicologist’s Journey. J. Med. Toxicol. 6, 190–198 (2010). https://doi.org/10.1007/s13181-010-0046-1
- Skov K, Graudal NA, Jürgens G. The effect of activated charcoal on drug exposure following intravenous administration: A meta-analysis. Basic Clin Pharmacol Toxicol. 2021 Apr;128(4):568-578. doi: 10.1111/bcpt.13553. Epub 2021 Jan 21. PMID: 33386684.