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Tegretol rm
30 compresse
200 mg
Quali sono le caratteristiche di Tegretol rm 30 compresse 200 mg?
Indicazioni terapeutiche
A cosa serve Tegretol rm 30 compresse 200 mg?
Compresse/Compresse a rilascio modificato
- Epilessie psicomotorie o temporali, crisi generalizzate tonico-cloniche, forme miste, crisi focali,
- Mania.
- Stati convulsivi dell'infanzia,
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Domande generiche sul prodotto
Perchè questo prodotto è introvabile?
Secondo l'Agenzia italiana del Farmaco (AIFA), questo medicinale è momentaneamente carente sul mercato, per questo le farmacie hanno difficoltà a reperirlo.
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Quanto costa?
Il prezzo di Tegretol rm è 4.09€. Questo è il prezzo di listino della Banca Dati Farmadati Italia e non tiene conto di eventuali esenzioni o di specifiche politiche di sconto che ciascuna farmacia può decidere di applicare. Il farmacista ti comunicherà eventuali variazioni di prezzo al momento della conferma dell'ordine e potrai decidere se proseguire con la transazione oppure rinunciare.
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Da cosa è composto Tegretol rm 30 compresse 200 mg?
Per evitare effetti indesiderati, se sei allergico o intollerante ad alcuni dei principi attivi e/o eccipienti, contatta il tuo medico prima di procedere con l'ordine.
Quali sono i principi attivi di Tegretol rm?
Tegretol 200 mg compresse Una compressa contiene carbamazepina 200 mg. Tegretol 400 mg compresse Una compressa contiene carbamazepina 400 mg. Tegretol 200 mg compresse a rilascio modificato Una compressa rivestita con film a rilascio modificato contiene carbamazepina 200 mg. Eccipienti con effetti noti: olio di ricino poliossidrilato idrogenato 0,22 mg. Tegretol 400 mg compresse a rilascio modificato Una compressa rivestita con film a rilascio modificato contiene carbamazepina 400 mg. Eccipienti con effetti noti: olio di ricino poliossidrilato idrogenato 0,44 mg. Tegretol 20 mg/ml sciroppo 100 ml di sciroppo contengono carbamazepina 2 g. Eccipienti con effetti noti: sorbitolo 175 mg/ml, propilene glicole 25 mg/ml, metile paraidrossibenzoato 1,2 mg/ml, propile paraidrossibenzoato 0,3 mg/ml. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Quali eccipienti sono presenti in Tegretol rm 30 compresse 200 mg?
Compresse da 200 mg e 400 mg Cellulosa microcristallina, carmellosa sodica, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Compresse a rilascio modificato da 200 mg e 400 mg Silice colloidale anidra, dispersione acquosa di etilcellulosa, cellulosa microcristallina, poliacrilato dispersione 30%, magnesio stearato, croscarmellosa sodica, talco, ipromellosa, olio di ricino poliossidrilato idrogenato, ferro ossido rosso, ferro ossido giallo, titanio diossido. Sciroppo Polietilenglicole stearato, cellulosa microcristallina/sodio carmellosa, sorbitolo 70% (non cristallizzabile), metile paraidrossibenzoato, propile paraidrossibenzoato, saccarina sodica, idrossietilcellulosa, acido sorbico, propilene glicole, aroma caramello, acqua depurata.
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti indesiderati di Tegretol rm 30 compresse 200 mg?
- Ipersensibilità al principio attivo, farmaci a struttura simile (es. antidepressivi triciclici) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
- Pazienti con blocco atrioventricolare; -
- Pazienti con anamnesi di porfirie epatiche (es.
- È controindicata la contemporanea somministrazione di inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) e Tegretol (vedere paragrafo 4.5); -
Avvertenze e precauzioni
Quali sono le avvertenze nell’utilizzo di Tegretol rm 30 compresse 200 mg?
La terapia deve essere condotta sotto controllo medico. In pazienti con anamnesi di danni epatici, cardiaci o renali, effetti collaterali ematologici ad altri farmaci o a precedenti cicli di terapia con carbamazepina, Tegretol deve essere prescritto solo dopo aver valutato il rapporto rischio-beneficio e sotto stretto controllo. Effetti ematologici Sono stati riportati casi di anemia aplastica e agranulocitosi associati all'uso di Tegretol; tuttavia, data la bassissima incidenza di queste condizioni, è difficile calcolare il rischio significativo legato all'uso di Tegretol. È stato valutato un rischio complessivo nella popolazione non trattata di circa 4,7 persone per milione ogni anno per l'agranulocitosi e di 2 persone per milione ogni anno per l'anemia aplastica. Nel corso del trattamento con Tegretol si può verificare una diminuzione temporanea o persistente del numero delle piastrine e globuli bianchi; nella maggior parte dei casi comunque questi effetti sono temporanei e non sono segnali di inizio di anemia aplastica o di agranulocitosi. Si consiglia tuttavia un esame completo del sangue (incluse piastrine e, se possibile, anche reticolociti e ferro serico) prima del trattamento e periodicamente durante il trattamento. Se durante il trattamento si osservano valori decisamente bassi di globuli bianchi o piastrine, devono essere tenuti sotto stretto controllo i parametri ematici del paziente. Tegretol deve essere sospeso al comparire di un qualsiasi sintomo di depressione midollare. I pazienti devono essere informati sui primi sintomi di tossicità e sui potenziali problemi ematologici, così come sulle reazioni epatiche o dermatologiche. Se dovessero comparire sintomi come febbre, gola infiammata, rash, ulcere in bocca, fragilità capillare, petecchie o emorragie purpuree, il paziente deve comunicarlo immediatamente al suo medico curante. Reazioni dermatologiche Reazioni cutanee gravi e talvolta fatali, tra cui necrolisi epidermica tossica (TEN) e sindrome di Stevens-Johnson (SJS) sono state riportate durante il trattamento con carbamazepina. L’insorgenza di queste reazioni è stimata in 1-6 casi ogni 10.000 nuovi pazienti in paesi con una popolazione principalmente caucasica, ma si stima che il rischio in alcuni paesi asiatici è di circa 10 volte superiore. I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il più alto rischio di insorgenza di SJS e TEN si ha nei primi mesi di trattamento. Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa) il trattamento con Tegretol deve essere sospeso. I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l’immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione è associata ad una migliore prognosi. Se il paziente ha sviluppato SJS o TEN con l’uso di Tegretol, Tegretol non deve essere più riutilizzato in questo paziente. Nel paziente in cui si verificano reazioni dermatologiche serie può essere necessaria l’ospedalizzazione, poichè queste condizioni possono costituire una minaccia per la vita e possono risultare fatali. Farmacogenomica È sempre più evidente, in questi pazienti, il ruolo dei diversi alleli HLA nella predisposizione alle reazioni avverse immuno-mediate (vedere paragrafo 4.2). Associazione con l’allele HLA-B*1502
- nella popolazione cinese di etnia Han, tailandese e nelle altre popolazioni asiatiche Negli individui di origine cinese di etnia Han e di origine tailandese la positività all’allele HLAB*1502 (allele dell’antigene leucocitario umano, Human Leukocyte Antigen, HLA) ha dimostrato di essere fortemente associata al rischio di sviluppare reazioni cutanee gravi come la Sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) durante il trattamento con carbamazepina.
- nella popolazione a discendenza europea e nella popolazione giapponese Alcuni dati suggeriscono che l’HLA-A*3101 è associata ad un aumentato rischio di gravi reazioni avverse cutanee indotte da carbamazepina tra cui (SJS, e TEN, rash con eosinofilia (DRESS), o una pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) meno grave e rash maculopapulare (vedere paragrafo 4.8) nelle persone di discendenza europea e giapponese.
- meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”;
- meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per ml, cioè essenzialmente “senza sodio”.
- sorbitolo: ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio non deve essere somministrato questo medicinale.
- metile paraidrossibenzoato e propile paraidrossibenzoato: possono causare reazioni allergiche (anche ritardate).
Sovradosaggio
Cosa fare se ho preso una dose eccessiva di Tegretol rm 30 compresse 200 mg?
Segni e sintomi I segni e sintomi di sovradosaggio che si presentano solitamente coinvolgono il sistema nervoso centrale, cardiovascolare e respiratorio e comprendono le reazioni avverse descritte al paragrafo 4.8. Sistema nervoso centrale Depressione del sistema nervoso centrale, disorientamento, diminuzione del livello di coscienza, sonnolenza, agitazione, allucinazione, coma, visione offuscata, disartria, linguaggio indistinto, nistagmo, atassia, discinesia, iperreflessia seguita da iporeflessia, convulsioni, disturbi psicomotori, mioclono, ipotermia, midriasi. Sistema respiratorio Depressione respiratoria, edema polmonare. Sistema cardiovascolare Tachicardia, ipotensione, a volte ipertensione, disturbi della conduzione cardiaca con allargamento del complesso QRS; sincope associata ad arresto cardiaco. Sistema gastrointestinale Vomito, ritardo dello svuotamento gastrico, ridotta motilità intestinale. Sistema muscoloscheletrico Ci sono state alcune segnalazioni di rabdomiolisi in associazione a tossicità da carbamazepina. Funzionalità renale Ritenzione urinaria, oliguria, anuria, ritenzione di liquidi, intossicazione da acqua dovuta all'effetto tipo ADH della carbamazepina. Parametri di laboratorio Iponatriemia, possibile acidosi metabolica, possibile iperglicemia, incremento della creatin fosfochinasi muscolare. Trattamento Non esiste un antidoto specifico. Il trattamento iniziale deve essere condotto sulla base delle condizioni del paziente, che deve essere ospedalizzato. Occorre misurare la concentrazione plasmatica della carbamazepina per poter confermare l'avvelenamento e la quantità di dose assunta. Svuotare lo stomaco, fare una lavanda gastrica e somministrare carbone attivo. Il ritardo dello svuotamento dello stomaco può provocare assorbimento ritardato con conseguente riacutizzazione durante la fase di recupero dall'intossicazione. E' importante supportare le funzioni vitali in unità di cura intensiva con monitoraggio cardiaco e correggere i valori degli elettroliti nel sangue. Speciali raccomandazioni Si raccomanda un'emoperfusione di carbone. L’emodialisi è il trattamento efficace per la gestione del sovradosaggio di carbamazepina. Nei 2-3 giorni successivi l'intossicazione occorre prevenire la riacutizzazione e l'aggravamento dei sintomi dovuti al ritardato assorbimento.
Conservazione
Come conservare Tegretol rm 30 compresse 200 mg?
Compresse da 200 mg e 400 mg Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità. Compresse a rilascio modificato da 200 mg e 400 mg Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità. Sciroppo Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Proteggere dal calore.
Gravidanza e allattamento
È sicuro utilizzare Tegretol rm 30 compresse 200 mg durante la gravidanza o allattamento?
Gravidanza Rischio correlato ai medicinali antiepilettici in generale A tutte le donne in età fertile che seguono una terapia antiepilettica, in particolar modo alle donne che pianificano una gravidanza e alle donne in gravidanza, deve essere fornita una consulenza medica specialistica sui potenziali rischi per il feto derivanti sia dalle crisi convulsive sia dal trattamento antiepilettico. L’interruzione improvvisa della terapia con farmaci antiepilettici (FAE) deve essere evitata in quanto può portare a crisi convulsive che potrebbero avere gravi conseguenze per la donna e il feto. In gravidanza, per il trattamento dell’epilessia, è preferibile la monoterapia, ove possibile, dato che la terapia con diversi FAE potrebbe essere associata a un rischio più elevato di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, a seconda dei FAE associati. Rischi correlati a carbamazepina Tegretol attraversa la placenta negli esseri umani. L’esposizione prenatale a carbamazepina può aumentare il rischio di malformazioni congenite e di altri esiti avversi dello sviluppo. Negli esseri umani, l’esposizione a carbamazepina durante la gravidanza è associata a una frequenza di malformazioni importanti da 2 a 3 volte superiore a quella della popolazione generale, che presenta una frequenza pari al 2-3%. Nella prole di donne che hanno usato carbamazepina durante la gravidanza sono state segnalate malformazioni quali difetti del tubo neurale (spina bifida), malformazioni cranio-facciali quali labioschisi/palatoschisi, malformazioni cardiovascolari, ipospadia, ipoplasia digitale e altre anomalie che coinvolgono vari sistemi dell’organismo. Si raccomanda una sorveglianza prenatale specializzata per queste malformazioni. È stato segnalato un disturbo dello sviluppo neurologico tra i bambini nati da donne affette da epilessia che hanno usato carbamazepina in monoterapia o in combinazione con altri FAE durante la gravidanza. Gli studi relativi al rischio di disturbi dello sviluppo neurologico nei bambini esposti a carbamazepina durante la gravidanza sono contraddittori e dunque non è possibile escludere tale rischio. Carbamazepina non deve essere usato durante la gravidanza a meno che il beneficio non sia giudicato superiore ai rischi dopo un’attenta valutazione delle opzioni terapeutiche alternative adeguate. La donna deve essere pienamente informata e comprendere i rischi dell’assunzione di carbamazepina durante la gravidanza, in particolare nei primi 3 mesi di gravidanza. Le prove suggeriscono che il rischio di malformazione con carbamazepina possa essere dosedipendente, cioè a dosi inferiori a 400 mg/die la frequenza di malformazioni è risultata minore che con dosi più alte di carbamazepina. Qualora, sulla base di un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici, non risulti adeguata alcuna opzione terapeutica alternativa e il trattamento con carbamazepina venga continuato, si deve ricorrere alla monoterapia e alla dose efficace più bassa di carbamazepina e si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici. La concentrazione plasmatica potrebbe essere tenuta nella parte inferiore dell’intervallo terapeutico da 4 a 12 microgrammi/mL a condizione che sia mantenuto il controllo delle crisi convulsive. È stato segnalato che alcuni farmaci antiepilettici, tra cui carbamazepina, riducono i livelli sierici di folato. Tale carenza può contribuire ad aumentare l’incidenza di difetti congeniti nella prole delle donne epilettiche sottoposte a trattamento. Si raccomanda un’integrazione di acido folico prima e durante la gravidanza. Al fine di prevenire disturbi emorragici nella prole, è stato inoltre raccomandato di somministrare vitamina K1 alla madre durante le ultime settimane di gravidanza così come al neonato. Se una donna sta pianificando una gravidanza, occorre fare il possibile per passare a un trattamento alternativo appropriato prima del concepimento e prima che la contraccezione sia interrotta. Se una donna inizia una gravidanza durante l’assunzione di carbamazepina, deve essere indirizzata a uno specialista per rivalutare il trattamento con carbamazepina e prendere in considerazione opzioni terapeutiche alternative. Si sono verificati alcuni episodi di crisi epilettiche e/o depressione respiratoria in neonati le cui madri erano state trattate con Tegretol e contemporaneamente con altri farmaci anticonvulsivanti; in alcuni casi sono stati anche segnalati vomito, diarrea e/o minore assunzione di alimenti nel neonato. Queste reazioni potrebbero segnalare una sindrome da astinenza neonatale. Donne in età fertile Carbamazepina non deve essere usato nelle donne in età fertile, a meno che il potenziale beneficio non sia giudicato superiore ai rischi a seguito di un’attenta valutazione delle opzioni terapeutiche alternative idonee. La donna deve essere pienamente informata e comprendere il rischio di un potenziale danno per il feto qualora venga assunta carbamazepina durante la gravidanza e, pertanto, comprendere l’importanza di pianificare un’eventuale gravidanza. Prima di iniziare il trattamento con carbamazepina, si deve prendere in considerazione l’esecuzione di un test di gravidanza nelle donne in età fertile. Le donne in età fertile devono adottare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e per due settimane dopo la sua interruzione. A causa dell’induzione enzimatica, carbamazepina può determinare il fallimento dell’effetto terapeutico dei contraccettivi ormonali (vedere paragrafo 4.5); pertanto, le donne in età fertile devono essere consigliate riguardo all’uso di altri metodi contraccettivi efficaci. Deve essere adottato almeno un metodo contraccettivo efficace (come un dispositivo intrauterino) o due metodi complementari di contraccezione, tra cui un metodo di barriera. Nella scelta del metodo contraccettivo devono essere valutate le situazioni specifiche di ciascun caso, coinvolgendo la paziente nella discussione. Allattamento Carbamazepina passa attraverso il latte materno (circa 25-60% della concentrazione plasmatica). Il beneficio dell'allattamento al seno deve essere ben valutato verso il rischio, seppure remoto, di possibili effetti collaterali sul neonato. Le madri in trattamento con Tegretol possono allattare al seno purchè il neonato sia seguito con attenzione per valutare l'insorgenza di eventuali reazioni avverse (es. eccessiva sonnolenza, reazioni allergiche cutanee). Ci sono state alcune segnalazioni di epatite colostatica in neonati esposti a carbamazepina nel periodo prenatale o durante l’allattamento. I neonati di madri trattate con carbamazepina e allattati al seno devono essere attentamente controllati per verificare l’insorgenza di eventi avversi epatobiliari. Fertilità Sono stati segnalati casi molto rari di compromissione della fertilità maschile e/o anomalie nella spermatogenesi.
Interazioni
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Tegretol rm 30 compresse 200 mg?
Il citocromo P450 3A4 (CYP 3A4) è il principale enzima che catalizza la formazione del metabolita attivo carbamazepina-10,11-epossido. La somministrazione contemporanea di sostanze ad attività inibitoria sull'enzima CYP 3A4 può portare ad un innalzamento dei livelli plasmatici di carbamazepina con conseguente comparsa di eventi avversi. La somministrazione contemporanea di induttori del CYP 3A4 è potenzialmente in grado di aumentare il metabolismo della carbamazepina, riducendo così i livelli serici di carbamazepina e l'effetto terapeutico. Analogamente, l’interruzione della somministrazione di un induttore del CYP 3A4 può ridurre il metabolismo della carbamazepina, determinando così un incremento dei livelli plasmatici di carbamazepina. La carbamazepina è un potente induttore del CYP 3A4 e di altri sistemi enzimatici epatici di fase I e II, e può pertanto, inducendone il metabolismo, ridurre le concentrazioni plasmatiche dei medicinali somministrati contemporaneamente che vengono metabolizzati principalmente dal CYP 3A4. L’enzima microsomiale umano epossido-idrolasi è stato identificato come il responsabile della formazione del 10,11-transdiolo, derivato di carbamazepina-10,11-epossido. La cosomministrazione degli inibitori dell’enzima epossido-idrolasi microsomiale umano può risultare in un aumento delle concentrazioni plasmatiche di carbamazepina-10,11-epossido. Interazioni che determinano una controindicazione all’uso L’uso di Tegretol è controindicato in combinazione con gli inibitori delle monoaminossidasi (IMAO). Prima di usare Tegretol la somministrazione degli IMAO deve essere interrotta per almeno 2 settimane o per un periodo superiore se la condizione clinica lo consente (vedere paragrafo 4.3). Farmaci che possono innalzare i livelli plasmatici di carbamazepina Dal momento che livelli plasmatici aumentati di carbamazepina possono causare effetti collaterali (es. capogiri, sonnolenza, atassia, diplopia), il dosaggio di Tegretol va aggiustato di conseguenza e/o i livelli plasmatici monitorati qualora vengano somministrati contemporaneamente i farmaci di seguito descritti (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Analgesici, antinfiammatori: destropropossifene, ibuprofene. Androgeni: donazolo. Antibiotici: antibiotici macrolidi (es. eritromicina, troleandomicina, iosamicina, claritromicina, ciprofloxacina). Antidepressivi: probabilmente desipramina, fluoxetina, fluvoxamina, nefazodone, paroxetina, trazodone, viloxazina. Antiepilettici: stiripentolo, vigabatrin. Antimicotici: azoli (es. itraconazolo, ketoconazolo, fluconazolo), voriconazolo. Antistaminici: loratidina, terfenadina. Antipsicotici: olanzapina. Antitubercolotici: isoniazide. Antivirali: inibitori delle proteasi dell’HIV (es. ritonavir). Inibitori dell’anidrasi carbonica: acetazolamide. Farmaci cardiovascolari: verapamil, diltiazem. Farmaci gastrointestinali: probabilmente cimetidina, omeprazolo. Rilassanti muscolari: oxibutinina, dantrolene. Inibitori dell’aggregazione piastrinica: ticlopidina. Altre interazioni: succo di pompelmo, nicotinamide (negli adulti solo ad alte dosi). Farmaci che possono innalzare i livelli plasmatici del metabolita carbamazepina-10,11epossido Poiché elevati livelli plasmatici di carbamazepina-10,11-epossido possono determinare reazioni avverse (come ad esempio capogiri, sonnolenza, atassia, diplopia), il dosaggio di Tegretol deve essere aggiustato di conseguenza e/o i livelli plasmatici monitorati quando Tegretol viene somministrato in concomitanza con le sostanze sotto elencate: Loxapina, quetiapina, primidone, progabide, acido valproico, valnoctamide, valpromide e brivaracetam. Farmaci che possono ridurre i livelli plasmatici di carbamazepina Il dosaggio di Tegretol potrebbe necessitare un aggiustamento quando vengono somministrati contemporaneamente i farmaci di seguito descritti. Antiepilettici: felbamato, mesuximide, oxcarbazepina, fenobarbitale, fensuximide, fenitoina (per evitare che si verifichino intossicazione da fenitoina e concentrazioni sub-terapeutiche di carbamazepina, si raccomanda di aggiustare la concentrazione plasmatica di fenitoina a 13 microgrammi/ml prima di aggiungere carbamazepina al trattamento) e fosfenitoina, primidone e, sebbene i dati siano parzialmente contraddittori, anche clonazepam. Antineoplastici: cisplatino, doxorubicina. Antitubercolotici: rifampicina. Broncodilatatori o anti-asmatici: teofillina, aminofillina. Farmaci dermatologici: isotretinoina. Altre interazioni: i livelli sierici di carbamazepina possono essere ridotti dalla somministrazione contemporanea di preparazioni a base di Hypericum perforatum. Ciò a seguito dell’induzione degli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci da parte di preparazioni a base di Hypericum perforatum che, pertanto, non dovrebbero essere somministrate in concomitanza con carbamazepina. L’effetto di induzione può persistere per almeno 2 settimane dopo l’interruzione del trattamento con prodotti a base di Hypericum perforatum. Se un paziente sta assumendo contemporaneamente prodotti a base di Hypericum perforatum i livelli ematici di carbamazepina devono essere controllati e la terapia con prodotti a base di Hypericum perforatum deve essere interrotta. I livelli ematici di carbamazepina potrebbero aumentare con l’interruzione dell’assunzione di Hypericum perforatum. Il dosaggio di carbamazepina potrebbe necessitare di un aggiustamento. Effetto di Tegretol sui livelli plasmatici di farmaci concomitanti La carbamazepina può determinare una diminuzione dei livelli plasmatici di certi farmaci, e può anche portare alla diminuzione o persino all'annullamento della loro attività. Il dosaggio dei seguenti farmaci può richiedere un aggiustamento in base alle specifiche esigenze cliniche: Analgesici, antinfiammatori: buprenorfina, metadone, paracetamolo (la somministrazione a lungo termine di carbamazepina e paracetamolo (acetaminofene) può essere associata ad epatotossicità), fenazone (antipirina), tramadolo. Antibiotici: doxiciclina, rifabutina. Anticoagulanti: anticoagulanti orali (warfarin, fenprocumone, dicumarolo, acenocumarolo, rivaroxaban, dabigatran, apixaban, edoxaban). Antidepressivi: bupropione, citalopram, mianserina, nefazodone, sertralina, trazodone, antidepressivi triciclici (es. imipramina, amitriptilina, nortriptilina, clomipramina). Antiemetici: aprepitant. Antiepilettici: clobazam, clonazepam, etosuccimide, felbamato, lamotrigina, eslicarbazepina, oxcarbazepina, primidone, tiagabina, topiramato, acido valproico, zonisamide. Per evitare che si verifichino intossicazione da fenitoina e concentrazioni sub-terapeutiche di carbamazepina, si raccomanda di aggiustare la concentrazione plasmatica di fenitoina a 13 microgrammi/ml prima di aggiungere carbamazepina). Raramente carbamazepina ha innalzato i livelli plasmatici di mefenitoina. Antifungini: itraconazolo, voriconazolo. Antiparassitari: praziquantel, albendazolo. Antineoplastici: imatinib, ciclofosfamide, lapatinib, temsirolimus. Antipsicotici: clozapina, aloperidolo e bromperidolo, olanzapina, quetiapina, risperidone, ziprasidone, aripiprazolo, paliperidone. Antivirali: inibitori delle proteasi dell’HIV (es. indinavir, ritonavir, saquinavir). Ansiolitici: alprazolam, midazolam. Broncodilatatori o antiasmatici: teofillina. Contraccettivi: contraccettivi ormonali (si consiglia l'uso di metodi alternativi). Farmaci cardiovascolari: calcioantagonisti (derivati diidropiridinici) es. felodipina, digossina, simvastatina, atorvastatina, lovastatina, cerivastatina, ivabradina. Corticosteroidi: corticosteroidi (es. prednisolone, desametasone). Farmaci usati per la disfunzione erettile: tadalafil. Immunosoppressori: ciclosporina, everolimus, tacrolimus, sirolimus. Preparati tiroidei: levotiroxina. Altre interazioni farmacologiche: prodotti contenenti estrogeni e/o progesterone. Trattamenti concomitanti da valutare attentamente La concomitante somministrazione di carbamazepina e levetiracetam aumenta la tossicità indotta dalla carbamazepina. La concomitante somministrazione di carbamazepina e isoniazide aumenta l'epatotossicità indotta dall'isoniazide. La somministrazione di carbamazepina e litio o metoclopramide, oppure carbamazepina e neurolettici (aloperidolo, tioridazina) può determinare un incremento degli effetti collaterali neurologici (con la seconda combinazione, anche in presenza di livelli plasmatici terapeutici). La somministrazione concomitante di Tegretol con alcuni diuretici (idroclorotiazide, furosemide) può portare ad una iponatriemia sintomatica. Carbamazepina può antagonizzare l'effetto dei rilassanti muscolari non depolarizzanti (es. pancuronio); il loro dosaggio deve essere aumentato e i pazienti strettamente controllati per evitare che la risoluzione del blocco neuromuscolare avvenga troppo rapidamente. Carbamazepina, come altri farmaci psicoattivi, può ridurre la tollerabilità all'alcol; è quindi consigliabile per il paziente astenersi dal consumo di alcol. L’uso concomitante di carbamazepina e anticoagulanti orali ad azione diretta (rivaroxaban, dabigatran, apixaban e edoxaban) può determinare la riduzione delle concentrazioni plasmatiche degli anticoagulanti orali ad azione diretta, che è associata al rischio di trombosi. Pertanto, se è necessario l’uso concomitante, si raccomanda un attento monitoraggio dei segni e dei sintomi di trombosi. Interferenza con test sierologici Carbamazepina può dare falsi positivi all’analisi tramite HPLC per quanto riguarda le concentrazioni di perfenazina a causa di interferenze con quest’ultima. Carbamazepina e il metabolita 10,11-epossido possono dare falsi positivi con il metodo immunologico basato su misure di fluorescenza polarizzata per quanto riguarda le concentrazioni degli antidepressivi triciclici.
Controindicazioni
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