Arentor dc 120sir 250mg
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Per il trattamento della mastite subclinica durante l'asciutta e per la prevenzione di nuove infezioni batteriche della mammella di bovine non in lattazione sostenute da Staphylococcus aureus, Streptococcus agalactiae, Streptococcus dysgalactiae, Streptococcus uberis, Trueperella pyogenes, Escherichia coli e Klebsiella spp. sensibili al cefalonio.
Ogni siringa intramammaria da 3 g contiene: cefalonio 250 mg (come cefalonio diidrato).
Alluminio distearato, paraffina liquida.
In casi molto rari (meno di 1 animale su 10.000 trattati, incluse le segnalazioni isolate), in alcuni animali sono state osservate reazioni di ipersensibilita' immediate (agitazione, tremori, gonfiore della ghiandola mammaria, delle palpebre e delle labbra). Queste reazioni possono portare alla morte.
Per uso intramammario. La siringa intramammaria deve essere usata una sola volta. Il contenuto di una siringa intramammaria deve essere somministrato nel canale del capezzolo di ogni quarto subito dopo l'ultima mungitura della lattazione. Non piegare l'erogatore. Non contaminare l'erogatore dopo la rimozione del cappuccio. Prima della somministrazione, pulire e disinfettare accuratamente il capezzolo (ad es., con la salvietta detergente fornita). Opzione 1: per la somministrazione intramammaria con l'erogatore corto, tenere in una mano il cilindro della siringa intramammaria e la base del cappuccio e ruotare la parte superiore piccola del cappuccio sopra la tacca indicatrice (la parte inferiore del cappuccio rimane sulla siringa intramammaria). Prestare attenzione a non contaminare l'erogatore. Opzione 2: per la somministrazione intramammaria con l'erogatore lungo, rimuovere completamente il cappuccio tenendo fermamente in una mano il cilindro della siringa intramammaria e spingendo con il pollice verso l'alto seguendo la lunghezza del cappuccio fino a quando non si apre con uno scatto. Prestare attenzione a non contaminare l'erogatore. Inserire l'erogatore nel canale capezzolo applicare una pressione costante sullo stantuffo della siringa intramammaria fino a erogare l'intera dose. Tenere in una mano l'estremita' del capezzolo e massaggiare delicatamente verso l'alto con l'altra mano per favorire la distribuzione dell'antibiotico nel quarto. Dopo la somministrazione, si consiglia di immergere i capezzoli in una preparazione antisettica appositamente realizzata a questo scopo.
Il prodotto deve essere usato in base al test di sensibilita' dei batteri isolati da campioni di latte prelevati dall'animale. Qualora non fosse possibile, la terapia deve basarsi sulle informazioni epidemiologiche locali (regionali, a livello di allevamento) sulla sensibilita' dei batteri target. L'uso del prodotto diverso dalle istruzioni fornite puo' aumentare la prevalenza di batteri resistenti al cefalonio e puo' ridurre l'efficacia del trattamento con altri beta-lattamici. I protocolli terapeutici delle bovine in asciutta devono prendere in considerazione le normative locali e nazionali sull'uso di antimicrobici ed essere sottoposti a revisione veterinaria periodica. E' necessario evitare la nutrizione di vitelli con latte contenente residui di cefalonio che puo' portare alla selezione di batteri resistenti agli antimicrobici (ad es., produzione di beta-lattamasi) fino alla fine del tempo di attesa del latte, tranne che durante la fase di produzione del colostro. L'efficacia del prodotto e' determinata solo nei confronti dei patogeni menzionati. Indicazioni per l'utilizzazione. Di conseguenza, dopo l'asciutta si puo' verificare una grave mastite acuta (potenzialmente fatale) a causa di altre specie di patogeni, in particolare Pseudomonas aeruginosa. Per ridurre questo rischio devono essere strettamente rispettate le buone pratiche igieniche. Precauzioni speciali per chi somministra il medicinale veterinario agli animali: le penicilline e le cefalosporine possono provocare sensibilizzazione (allergia) in seguito a iniezione, inalazione, ingestione o contatto cutaneo. La sensibilita' alla penicillina puo' portare a sensibilita' crociata alle cefalosporine e viceversa. Occasionalmente, le reazioni allergiche a queste sostanze possono essere gravi. Non maneggiare questo prodotto in caso di sensibilita' nota o se e' stato raccomandato di non lavorare con queste preparazioni. Maneggiare questo prodotto con estrema cura per evitare l'esposizione, prendendo tutte le precauzioni raccomandate. Se si sviluppano sintomi in seguito all'esposizione, come ad esempio eritema cutaneo, consultare immediatamente un medico e mostrargli questa avvertenza. La tumefazione di viso, labbra o occhi o la difficolta' nel respirare sono sintomi piu' gravi e richiedono cure mediche urgenti. Lavarsi le mani dopo l'uso. Le salviette detergenti fornite con il prodotto intramammario contengono alcol isopropilico. Indossare guanti protettivi se si nota o si sospetta un'irritazione cutanea dovuta all'alcol isopropilico. Evitare il contatto con gli occhi poiche' l'alcol isopropilico puo' causare irritazione oculare. Sovradosaggio: dosi ripetute nei bovini per tre giorni consecutivi non hanno dimostrato né hanno prodotto alcun evento avverso.
Non conservare a temperatura superiore ai +25 gradi C.
Il prodotto e' destinato all'uso nell'ultimo trimestre di gravidanza dopo che la bovina in lattazione e' stata messa in asciutta. Non vi sono effetti avversi associati al trattamento sul feto. Il prodotto non deve essere usato nelle bovine in lattazione.
Per il trattamento della mastite subclinica durante l'asciutta e per la prevenzione di nuove infezioni batteriche della mammella di bovine non in lattazione sostenute da Staphylococcus aureus, Streptococcus agalactiae, Streptococcus dysgalactiae, Streptococcus uberis, Trueperella pyogenes, Escherichia coli e Klebsiella spp. sensibili al cefalonio.
Non usare in animali con ipersensibilita' nota alle cefalosporine, ad altri antibiotici beta lattamici o a uno degli eccipienti.