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Salute

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Stessa spiaggia, stesso mare? Non quest’anno!

Onde del mare al tramonto

Per arginare la pandemia di Covid-19, il mondo ha dovuto porre un freno alla sua insaziabile fame di sviluppo e a beneficiarne è sembrato essere soprattutto l’ambiente. 

I primi, sensibili effetti correlati al lockdown sono stati osservati già a poche settimane dalla sua entrata in vigore: ne è un esempio lo studio condotto dall’American Geophysical Union e pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters che, sfruttando rilevazioni satellitari per stimare le variazioni di diossido di azoto in alcune tra le aree più colpite dal virus, ha registrato un calo dei livelli di NO2 pari al 40% sulle città cinesi e stimabile tra il 20% e il 30% in Europa e Stati Uniti. 

Allo stesso modo, sono ancora negli occhi di tutti le immagini che mostravano le acque dei nostri mari e delle nostre lagune cristalline come non mai, come diretta conseguenza della riduzione del moto ondoso causata, principalmente, dal traffico acqueo. Nel caso specifico di Venezia, per esempio, uno studio condotto dai ricercatori del CNR dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse (CNR-IGG) e dell’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR) pubblicato su Science of the Total Environment, ha dimostrato che le componenti in grado di impattare sulla torbidità dell’acqua siano molteplici, in particolare: l’assenza di precipitazioni sul bacino scolante, la stagionalità del ciclo di crescita del fitoplancton e l’assenza di moto ondoso indotto dal vento. 
L’assenza di pressione antropica ha, inoltre, inciso sensibilmente sulla diminuzione della quantità di scarichi urbani prodotti. 

Medico in laboratorio con provette
(Nella foto: dettaglio di un laboratorio di analisi)

Dunque, alla luce di queste premesse, fare il bagno al mare quest’estate sarà sicuro e suggestivo come non mai? Non esattamente. 

Un’indagine promossa dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale dimostra come l’84% degli italiani intervistati siano pienamente consapevoli delle criticità legate alla salute dei mari. I pericoli maggiori risultano essere rappresentati da plastiche e microplastiche, altri inquinanti chimici e dagli effetti dei cambiamenti climatici. Meno considerati, invece, sono la presenza di specie aliene e l’inquinamento acustico prodotto dall’uomo.

Il Coronavirus è ritenuto responsabile di un impatto negativo sul turismo marino; altresì, il 62% degli intervistati è convinto che il Covid-19 abbia migliorato la qualità di mari e ambiente. 

Durissimo, in questo senso, arriva l’ammonimento di Legambiente, con la presentazione del dossier Mare Monstrum: “Per qualche mese ci siamo illusi che qualcosa potesse cambiare - dichiarano dalla direzione nazionale - che nulla dovesse per forza tornare come prima. Abbiamo assistito a come la natura, senza la nostra invadente presenza, in molti casi si sia ripresa i suoi spazi. Con la pandemia da Covid-19 e il lungo periodo di lockdown abbiamo avuto la chiara dimostrazione di quanto incida negativamente la pressione antropica sull’ecosistema e, ancor più, di quanto sia devastante l’impatto delle attività illecite. In assenza di scarichi industriali, i fiumi si sono rapidamente ripuliti, salvo poi, pochi giorni dopo la ripartenza, tornare a subire l’avvelenamento da parte degli ecocriminali”.

Abbiamo perso, quindi, l’ennesima occasione per invertire una tendenza le cui dimensioni risultano essere sempre meno ignorabili. I nostri mari non saranno più gli stessi: c’è da sperare che non lo siano nemmeno le nostre azioni. 

Bibliografia:

  • Geophysical Research Letters, Impact of Coronavirus Outbreak on NO2 Pollution Assessed Using TROPOMI and OMI Observations – Data di pubblicazione: 8 maggio 2020

  • Science of The Total Environment, COVID-19 lockdown measures reveal human impact on water transparency in the Venice Lagoon 

  • Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, Gli italiani e la tutela del mare e dell’ambiente – Data di pubblicazione: 8 giugno 2020

  • Legambiente, Dossier Mare Monstrum – Data di pubblicazione: 21 giugno 2020

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