Il principio attivo di un farmaco è capace di interagire con il nostro organismo attraverso un preciso meccanismo d’azione. L’effetto terapeutico che ne consegue è l’effetto principale di tale farmaco, a cui possono aggiungersi effetti secondari non necessariamente negativi. Infatti si può ricorrere alla somministrazione di un farmaco per sfruttarne gli effetti secondari come accade con l’L-acetilcarnitina, principio attivo del Nicetile ®.
Nicetile
Il Nicetile ® è un farmaco indicato per il trattamento delle lesioni dei nervi periferici (lesioni tronculari e radicolari) dovute a cause meccaniche o a processi infiammatori.
Tale farmaco è dispensato in diverse forme farmaceutiche:
- compresse gastroresistenti
- polvere per soluzione orale in flacone
- polvere per soluzione orale in bustine
Il principio attivo del Nicetile® è la L-acetilcarnitina o acetil-L-carnitina, derivante dalla carnitina, naturalmente presente nel nostro organismo. Infatti la carnitina viene sintetizzata nei tessuti animali a partire da due aminoacidi, (metionina e lisina, in presenza di niacina, vitamina B6, vitamina C e ferro. Oltre ad essere prodotta a livello endogeno dal nostro organismo, la carnitina viene anche assunta attraverso la dieta.
La L-acetilcarnitina è la forma acetilata della L-carnitina, in cui l’aggiunta del gruppo acetilico ne aumenta la solubilità in acqua. Di conseguenza ne aumenta la sua biodisponibilità, permettendo alla molecola di passare più facilmente nei mitocondri e attraverso la barriera emato-encefalica. Infatti in campo farmaceutico la L-acetilcarnitina svolge un’azione protettiva, nutritiva e antiossidante nei confronti delle cellule del cervello, del midollo spinale e dei nervi periferici.

Ruolo dell’L-acetilcarnitina a livello metabolico
La L-acetilcarnitin - come la carnitina ma in modo più efficace - aiuta a trasportare gli acidi grassi all’interno dei mitocondri, contribuendo così alla beta-ossidazione, ossia al processo attraverso il quale vengono demoliti gli acidi grassi depositati nel tessuto adiposo per produrre energia. I mitocondri sono organelli cellulari paragonabili alle centrali energetiche delle cellule, in cui si ha l’ingresso di combustibile (acidi grassi) per produrre energia (ATP).
Quindi l’assunzione di L-acetilcarnitina favorisce un maggiore utilizzo di lipidi rispetto a carboidrati e proteine per produrre energia.
Uso come integratore alimentare
La L-acetilcarnitina è presente, oltre che in forme farmaceutiche dispensabili solo dietro ricetta medica, anche sottoforma di integratori alimentari; infatti la carnitina è contenuta all’interno di diversi integratori con lo scopo di orientare il nostro organismo verso il consumo lipidico al fine di produrre energia. Da questo deriva il grande interesse verso questa molecola, utilizzata come integratore per favorire le prestazioni sportive e la riduzione del peso.
In ambito sportivo è più vantaggioso utilizzare i grassi per produrre energia e non i carboidrati attraverso il processo glicolitico. Si evita così la produzione di acido lattico, riducendo l’affaticamento muscolare. La capacità della L-acetilcarnitina di favorire la demolizione dei grassi depositati nel tessuto adiposo, ne favorisce l’impiego come integratore coadiuvante del dimagrimento. Questo però non la rende una “molecola miracolosa”.
Studi scientifici evidenziano come introducendo una quantità superiore a 2g di carnitina per volta, non si tragga alcun reale vantaggio in termini metabolici, in quanto l'assorbimento raggiunge il livello di saturazione con questa dose. Pertanto con una buona alimentazione e in condizioni ottimali di salute, il nostro corpo è già perfettamente in grado di autoprodurre carnitina; una maggiore assunzione esogena di L-acetilcarnitina non contribuisce ad una maggiore funzione dimagrante. Inoltre l’assunzione continuativa di integratori di L-carnitina sembra causare un innalzamento dei livelli ematici di trimetilamina-N-ossido, molecola responsabile dell’aumento del rischio aterosclerotico.
L-acetilcarnitina e disfunzione erettile
Diverse ricerche hanno messo in luce come le carnitine, nome generico per indicare la L-carnitina, L-acetilcarnitina e la L-propionilcarnitina, siano utili nel trattamento della disfunzione erettile. In uno studio condotto su 120 pazienti, suddivisi in 3 gruppi, la somministrazione di carnitine è stata confrontata con la somministrazione del testosterone, i cui bassi livelli sono associati alla riduzione dell’attività erettile.
Le somministrazioni sono avvenute nel seguente modo:
- 1° GRUPPO: testosterone
- 2° GRUPPO: propionil-L-carnitina + acetil-L-carnitina
- 3° GRUPPO: placebo (nessun principio attivo)
Per valutar gli effetti del testosterone e delle carnitine sul miglioramento della vita sessuale in pazienti maschi con età media di 66 anni, sono stati analizzate diverse variabili come “l'antigene prostatico specifico totale, il volume prostatico, la velocità sistolica di picco, la velocità telediastolica, l'indice resistivo delle arterie del pene cavernoso, la tumescenza del pene notturna, il testosterone totale e libero, la prolattina, l'ormone luteinizzante, il punteggio dell'indice internazionale di funzione erettile, punteggio della scala della melanconia della depressione, punteggio della scala della fatica e incidenza degli effetti collaterali."
Dallo studio è emerso per i primi due gruppi, a cui erano stati somministrati rispettivamente testosterone e carnitine, un miglioramento generale di questi parametri. Nello specifico le carnitine si sono dimostrate significativamente più attive del testosterone nel migliorare la tumescenza del pene notturna, detta anche erezione mattutina. L’efficacia delle carnitine nel trattamento della disfunzione erettile è legata alla loro funzione vaso- e neuro-protettiva.
In seguito alla sospensione della terapia i primi due gruppi hanno fatto registrare un ritorno ai valori basali, mentre la somministrazione del placebo non ha mostrato effetti rilevanti. Tuttavia, l’uso di carnitine può in alcuni casi favorire la stessa disfunzione erettile; solo uno specialista è in grado di individuare i possibili condizioni in cui ricorrere all’uso di carnitine.
Conclusioni
Gli studi scientifici mostrano come la somministrazione di carnitine determini diversi effetti nel nostro organismo; il trattamento delle lesioni nervose, il maggiore consumo di riserve lipidiche, il miglioramento delle prestazioni sportive e il trattamento della disfunzione erettile possono spingere in alcuni casi all’automedicazione e al consumo eccessivo di integratori. È sempre buona pratica affidarsi al proprio medico di fiducia o a uno specialista per valutare i quadri clinici in cui l’assunzione di questi principi attivi possa apportare un reale beneficio.
Glossario
Antigene prostatico specifico totale (PSA): glicoproteina prodotta esclusivamente a livello prostatico, la cui funzione è quella di mantenere solubile il liquido seminale.
Indice resistivo delle arterie del pene cavernoso: valore proporzionale alla velocità del flusso di sangue che raggiunge i corpi cavernosi e al raggio della sezione delle arterie.
Tumescenza del pene notturna: detta anche erezione mattutina, è la spontanea erezione del pene durante il sonno o al momento del risveglio da esso.
Testosterone totale e libero: rispettivamente concentrazione plasmatica totale (legata e non) e concentrazione del testosterone non legato alle proteine leganti gli ormoni sessuali (sex hormone binding globuline, SHBG). Si tratta di un ormone steroideo sessuale prodotto nei testicoli.
Prolattina: ormone prodotto dalle cellule lattotrope dell'ipofisi anteriore che, tra le altre funzioni, causa un calo della libido.
Ormone luteinizzante (LH): ormone secreto dalle cellule gonadotrope dell'ipofisi anteriore, che determina la produzione di testosterone da parte delle cellule testicolari.