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L'importanza dell'aderenza terapeutica: criticità e soluzioni

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In un precedente articolo del nostro blog abbiamo trattato le malattie croniche, in cui è fondamentale l’aderenza dei pazienti ai trattamenti farmacologici. Infatti la scarsa o mancata aderenza terapeutica influenza negativamente l’efficacia della terapia. Questo può determinare conseguenze gravi, come il peggioramento dei sintomi, l’ospedalizzazione o la morte. Migliorare l’aderenza è fondamentale per garantire la salute dei pazienti e ridurre la spesa sanitaria.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’aderenza terapeutica rappresenta il “grado in cui il comportamento di una persona – nell’assumere i farmaci, nel seguire una dieta e/o nell’apportare cambiamenti al proprio stile di vita – corrisponde alle raccomandazioni concordate con l’operatore sanitario”.

Sebbene risulti difficile misurare in modo univoco il tasso di adesione dei pazienti alle terapie prescritte, l’aderenza è fondamentale per garantire il successo di un percorso terapeutico-assistenziale. Purtroppo, essa risulta particolarmente bassa tra i malati cronici e i pazienti anziani. Ciò ne influenza negativamente la prognosi, determinando un aumento dei costi legati all’aggravarsi della sintomatologia o all’ospedalizzazione. 

Al fine di tutelare la salute dei pazienti e rendere più sostenibile la spesa sanitaria, è necessario migliorare l’aderenza terapeutica, analizzandone le cause e esplorando possibili soluzioni grazie al supporto del personale sanitario, delle farmacie e della moderna tecnologia

Aderenza terapeutica: il ruolo attivo del paziente

L’aderenza terapeutica si basa sul ruolo attivo del paziente. Per questo, il suo coinvolgimento collaborativo e informato alla pianificazione del proprio programma terapeutico, ne favorisce l’adesione alle terapie prescritte. 

In particolare, un’alleanza medico-paziente deve caratterizzare il processo di cura in modo continuo e dinamico, dalla somministrazione della prima dose, al monitoraggio della terapia, fino all’eventuale interruzione del trattamento.

Per questo, la scarsa o mancata aderenza può manifestarsi in diversi momenti del percorso terapeutico sotto forma di:

  1. ritardo o mancato inizio del trattamento farmacologico;
  2. ritardi, dimenticanze o dosi aggiuntive durante la terapia;
  3. interruzione prematura del trattamento.

Tuttavia, il problema dell’aderenza terapeutica non riguarda solo i trattamenti farmacologici, bensì ogni atto assistenziale che rientra nella prevenzione, ossia quelle misure utili a prevenire la comparsa, la diffusione e la progressione delle malattie o il verificarsi di danni irreversibili in caso di patologia in atto.

Cause della ridotta aderenza alle terapie 

I pazienti possono manifestare inadeguati livelli di aderenza terapeutica per motivi di natura intenzionale o non intenzionale. Nel primo caso il paziente decide consapevolmente di venire meno alle prescrizioni del proprio medico. Nel secondo, invece, il soggetto è inconsapevolmente vittima di dimenticanza, scarsa comprensione del regime terapeutico, problemi legati all’età, ecc.

In realtà, la scarsa o mancata aderenza terapeutica è un problema multifattoriale, a cui concorrono:

  • fattori socio-economici (età, grado di istruzione, costo dei medicinali);
  • fattori correlati al sistema/personale sanitario (rapporto con il medico, controlli regolari);
  • fattori correlati alla malattia (esordio asintomatico, gravità dei sintomi);
  • fattori correlati alla terapia (complessità e durata del trattamento, tipo di formulazione prescritto, possibili effetti collaterali);
  • fattori correlati al paziente stesso (decadimento cognitivo, depressione, comprensione della propria malattia).

Tra i fattori socio-economici, l’OMS riporta anche l’età. Infatti, il problema dell’aderenza terapeutica diventa esponenziale tra i soggetti anziani: oltre il 70% non assume regolarmente i farmaci, soprattutto se pazienti cronici o in politerapia.

Bassa aderenza nelle terapie croniche: un problema economico

L’aderenza terapeutica è fondamentale nella gestione delle malattie croniche. Tuttavia, secondo un report dell’OMS, l’adesione alle terapie a lungo termine nei paesi sviluppati è solo del 50%. Per questo, nelle patologie croniche viene valutata anche la cosiddetta “persistenza” terapeutica, ossia la durata d’uso del medicinale prescritto nel tempo e senza interruzioni. L’aderenza è generalmente più elevata tra i pazienti affetti da condizioni acute, proprio perché è richiesta una minore persistenza.

Nonostante in Italia esistano terapie efficaci per le malattie croniche più diffuse, solo il 57,7% dei pazienti assume regolarmente i farmaci antipertensivi, il 63,4% gli ipoglicemizzanti per il diabete, il 13,4% i farmaci per i disturbi respiratori e il 52,1% le cure per l’osteoporosi. Questo, non solo riduce l’efficacia del trattamento a danno della prognosi, ma determina un aumento della spesa sanitaria.

Infatti è stato stimato che il raggiungimento dell’80% di aderenza alla terapia nelle malattie croniche garantirebbe un risparmio di circa 11,4 miliardi di euro ogni anno in termini di riduzione delle complicanze, accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni.

Inoltre, il problema dell’aderenza terapeutica nelle malattie croniche può contribuire all’accumulo di medicinali inutilizzati e scaduti. Ciò causa uno spreco di risorse economiche per il SSN, soprattutto in condizioni di carenza e di indisponibilità degli stessi medicinali. Purtroppo, le scorte di molti farmaci soggetti a prescrizione medica possono essere assunte anche impropriamente o a scopo voluttuario, determinando il ricorso all’assistenza sanitaria in caso di eventi avversi.  

Possibili soluzioni per migliorare l’aderenza terapeutica

Adottare procedure che favoriscano l’adesione alle prescrizioni mediche, con particolare attenzione all’aderenza terapeutica in caso di trattamenti farmacologici multipli (politerapia) o a lungo termine (terapia cronica), è fondamentale per la salute dei pazienti. Non bisogna però sottovalutare l’importanza dell’aderenza anche in condizioni patologiche acute come nelle terapie antibiotiche e nei pazienti pediatrici. 

Ad ogni modo, una volta gettate le basi di una relazione medico-paziente di fiducia, è necessario elaborare un trattamento personalizzato, che coinvolga attivamente l’assistito e ne verifichi la comprensione della propria patologia e del regime terapeutico prescritto. Diventa poi fondamentale il ruolo delle farmacie, punto di riferimento per i pazienti cronici e per i loro familiari, in cui la dispensazione costante di farmaci e l’eventuale consegna a domicilio sono un vero e proprio strumento di monitoraggio terapeutico.  

Consegna a domicilio di farmaci

Inoltre, per favorire il coinvolgimento attivo del paziente e l’assunzione regolare di farmaci -soprattutto a lungo termine- è possibile ricorrere ad alcune soluzioni come:

  • l’acquisto dei medicinali sempre nella stessa farmacia;
  • la richiesta di formulazioni personalizzate grazie alle preparazioni galeniche;
  • la prescrizione di principi attivi in associazione sotto forma di compressa unica;
  • l’approvvigionamento periodico di farmaci tramite consegne a domicilio;
  • l’utilizzo di portapillole settimanali organizzati giorno per giorno;
  • il ricorso a promemoria cartacei o impostati con applicazioni tecnologiche.

In caso di pazienti fragili o anziani, è altrettanto importante l’educazione sanitaria degli operatori e dei caregivers coinvolti nel percorso assistenziale. 

Conclusioni

L’aderenza terapeutica rappresenta un problema non solo clinico ma anche economico. Tuttavia, è possibile contenere i costi della spesa sanitaria senza diminuire il livello di salute dei pazienti, ricorrendo a un approccio multidisciplinare. Infatti il monitoraggio continuo e dinamico del percorso terapeutico deve coinvolgere pazienti, medici di base, farmacisti, familiari e SSN. Inoltre, il supporto di alcune soluzioni pratiche, come l’approvvigionamento regolare di farmaci tramite consegne a domicilio, o tecnologiche, come l’uso di app, può contribuire a migliorare l’aderenza terapeutica e la qualità di vita dei pazienti. 

Fonti

World Health Organization. (‎2003)‎. Adherence to long-term therapies : evidence for action. World Health Organization.

Comitato Italiano Aderenza alle Terapie

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)

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