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La salute è quanto di più prezioso possiedi. In questa sezione vogliamo offrirti informazioni di natura medico/farmaceutica, con la massima cura delle fonti e un linguaggio semplice.

Il ragno violino e la percezione del rischio

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Torna il ragno violino: emergenza nazionale o rischio contenuto? Impariamo a riconoscere questo piccolo animale e a seguire le giuste precauzioni in caso di morso. Nella maggior parte dei casi i sintomi si risolvono con un arrossamento della pelle, ma le autorità raccomandano prudenza.

Da qualche anno a questa parte il ragno violino torna spesso a fare paura. Secondo l'Associazione italiana di Aracnologia (Aracnofilia ) si tratta di una specie tipica della fauna mediterranea, da sempre presente in Italia. Per questo, già nell'estate del 2019 si sono registrati diversi casi, ora di nuovo in aumento.

Il ragno violino è una delle due sole specie di aracnide (assieme alla malmignatta, la vedova nera mediterranea) a poter dare problemi di rilevanza medica. Tuttavia, non lasciamoci spaventare dai titoli dei giornali. Cerchiamo di capire meglio l'aspetto di questo animale per poterlo riconoscere in caso di morso, soprattutto perché indolore e sintomatico solo in un secondo momento.

Un sicario nel buio...

Il Loxosceles rufescens (nome scientifico del ragno violino) è un piccolo ragno della famiglia delle Sicariidae. Ha un corpo che non supera generalmente i 9 mm di lunghezza e non raggiunge i 5 cm, comprese le zampe. Il suo colore è marrone-giallastro uniforme e presenta una caratteristica macchia a forma di violino sul dorso del corpo, da cui prende il nome. Ha solo sei occhi rispetto alla maggior parte degli altri ragni, che ne ha otto.

È un ragno molto velenoso e durante il morso inocula una citotossina. La citotossina è un composto chimico che distrugge a livello cellulare i tessuti, che può portare al cosiddetto loxoscelismo. Si tratta di una particolare condizione patologica prodotta dai morsi dei ragni del genere Loxosceles. È l’unica causa provata di necrosi da morso di ragno negli esseri umani. Il loxoscelismo può presentare sintomi sia locali che sistemici:

  • Locali:  loxoscelismo necrotico cutaneo, condizione che si presenta come una gangrena umida localizzata nel sito di puntura. Nella maggior parte dei casi si tratta di un’irritazione cutanea di lieve entità, ma nel caso di avvelenamento può produrre lesioni ulcerative dolorose fino a 40 cm di diametro che solitamente guariscono nell’arco di 8 settimane 
  • Sistemici: loxoscelismo viscerocutaneo, presenta sintomi come nausea, vomito, malessere, febbre, anemia emolitica e trombocitopenia; nei casi peggiori insufficienza renale, coma e morte

Il ragno violino ha una natura lucifuga. Infatti, predilige come habitat luoghi scuri e dalle temperature miti. Per questo possiamo trovarlo all'aperto e nelle zone più buie delle nostre case: cantine, vecchi armadi, cassetti e in generale ogni luogo privo di luce.

Si tratta di un aracnide che si nasconde nell'oscurità e dal veleno che lacera la carne: un sicario pronto a colpirci nel sonno. Un incubo insomma. E infatti, a seguito di alcuni recenti casi di lesioni da ragno violino riportati dalla stampa, si è scatenato il panico. Infatti, consultando i trend di ricerca di Google, si può facilmente vedere come l’interesse nei confronti di quest'artropode sia di nuovo esploso.

Ma questa preoccupazione di massa è davvero giustificata?

...della tua psiche!

Per rispondere a questa domanda la prima osservazione da fare è su come il ragno violino sia una specie autoctona di questa parte di Europa. Infatti, la specie è in Italia da sempre; nell'estate del 2015 una signora calabrese di 65 anni è morta in seguito al morso dell’animale. Si tratta del primo caso di decesso accertato, causato da un ragno violino in tutta Europa. Due anni dopo morì un uomo di Cagliari di 45 anni, anche se in questo caso ci sono ancora dei dubbi sull'effettiva causa della morte.

Conviviamo con questa specie da sempre con conseguenze estreme rare. Ciò dovrebbe ridimensionare la percezione di pericolosità di questa specie, soprattutto sapendo che insetti considerati poco pericolosi come api o vespe causano invece decine di morti ogni anno.

La seconda osservazione riguarda le abitudini comportamentali del ragno violino, caratterizzato da un’ indole schiva e poco aggressiva. Infatti, il ragno attacca quasi sempre in situazioni in cui viene minacciato fisicamente.

La terza e ultima osservazione riguarda l'effettiva pericolosità del morso. Sebbene la citotossina del ragno possa dare severe conseguenze sulla salute, l'effetto venefico dipende fortemente dalla dose inoculata e dallo stato di salute della vittima. Inoltre, il rilascio del veleno col morso avviene solamente nel 40% dei casi. La maggior parte dei questi si risolve a livello cutaneo con arrossamento e piccola lesione della parte interessata. Infatti, i casi gravi derivanti dal morso di ragno violino sono estremamente rari e difficili da accertare. Purtroppo, il morso del ragno è spesso indolore e i sintomi compaiono nelle successive 24/48 ore. Ciò rende molto difficile verificare l’effettiva origine dei sintomi, a meno di accorgersene mentre si viene morsicati. Per tutti questi motivi i casi accertati sono poche unità ogni anno ed i casi gravi ancora di meno.

Insomma, non si tratta decisamente di un’emergenza sanitaria nazionale. È tuttavia interessante cercare di capire perché sia stata percepita come tale da molte persone e le motivazioni risiedono nella nozione di percezione del rischio.

Hai paura degli squali?

La percezione del rischio è un processo cognitivo che orienta i comportamenti delle persone di fronte a decisioni che coinvolgono dei rischi potenziali. Prima di procedere è bene fare chiarezza sulle definizioni di rischio e pericolo, per evitare incomprensioni future.

Nel caso in questione, ovvero quello di un rischio sanitario, una buona definizione di rischio è: il prodotto tra la gravità delle conseguenze dell'evento moltiplicata per la probabilità che accada. Il pericolo invece è il potenziale evento dannoso stesso. Per intenderci, l’attacco di uno squalo bianco (il pericolo) è un evento con conseguenze gravissime, ma la probabilità che avvenga è molto bassa. Dunque l'evento ha un rischio molto basso. Di conseguenza, mentre è sensato temere in senso astratto lo squalo, non ha senso vivere con la costante angoscia di esserne divorati.

Questa definizione di rischio prende però in considerazione solo parametri oggettivi, andando a definire quello che chiamiamo rischio reale. Come esseri umani noi tutti però non valutiamo su queste basi statistiche ma ci affidiamo alla nostra percezione del rischio, che si basa su altri fattori oltre alla gravità delle conseguenza e alla probabilità di avvenimento, come ad esempio quanto controllo è possibile esercitare sulla situazione o quanto volontariamente si sia deciso di esporsi ad una situazione rischiosa. Pertanto il rischio percepito è maggiore nelle situazioni in cui abbiamo poco controllo sul pericolo (è il motivo per cui si teme di più, nonostante il rischio reale sia più basso, un viaggio in aereo rispetto ad un viaggio in macchina) e alle quali non ci siamo esposti volontariamente.

La paura del ragno violino

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Ragno violino (Loxosceles rufescens)

Il pericolo del ragno violino comprende entrambi i fattori: è un piccolo ragno che non ama la luce e il cui morso è indolore, quindi non abbiamo nessun controllo sul pericolo di una morsicatura notturna; inoltre vive nelle nostre case, quindi non c’è nessun tipo di esposizione volontaria al pericolo. 

Inoltre, come dimostra uno studio del 2017 pubblicato su Frontiers in Psychology, la paura di ragni e rettili sembra essere una caratteristica innata degli esseri umani. I ricercatori del Max Planck dell’Università di Vienna e dell’Università di Uppsala hanno mostrato varie immagini di piante e animali a degli infanti di 6 mesi. Hanno trovato una correlazione tra le risposte cerebrali della paura e le immagini di ragni e serpenti. Inoltre è noto che, sebbene aracnofobia (paura irrazionale e incontrollabile dei ragni) e ofidiofobia (paura irrazionale e incontrollabile dei serpenti) abbiano solamente una prevalenza dell’ 1-5% sulla popolazione mondiale, più di un terzo delle persone prova forte disgusto e paura nei confronti di questi animali.

Il ragno violino ha dunque tutte le caratteristiche necessarie per scatenare il panico di massa e un nome suggestivo e facile da ricordare: è quindi un argomento giornalistico perfetto per l’estate, periodo in cui storicamente si fa fatica a vendere copie o generare click.

Ancora spaventati? Basta un po' di attenzione

L’aspetto positivo di questa vicenda è che ora conosciamo questo pericolo e sappiamo che basta seguire poche e semplici precauzioni  per evitare di essere morsi: 

  • tenere la casa pulita: come detto l’animale si rifugia nelle zone più buie e temperate della casa, tipicamente nelle cantine, e solitamente viene attratto all’interno dell’abitazione a caccia di cadaveri d’insetti di cui nutrirsi; pulire armadi e pavimenti regolarmente diminuisce la probabilità che questo accada
  • utilizzare dei guanti per maneggiare vestiti e scarpe riposti in armadi chiusi da tempo
  • evitare di lasciare vestiti o lenzuoli sui pavimenti: sono rifugi dalla luce perfetti per il ragno 
  • controllare e scuotere le lenzuola prima di coricarsi la notte

Se, nonostante queste precauzioni, doveste essere morsi da un ragno non disperate: lavate bene con acqua e sapone la zona del morso e, se riuscite a catturarlo o ucciderlo, portate i resti al centro veleni della vostra città dove sapranno identificare l’animale (operazione molto semplice per gli esperti dati i caratteristici 6 occhi del Loxosceles rufescens) e darvi tutte le indicazioni per evitare le complicazioni più gravi del loxoscelismo.

Se invece non cogliete l’animale sul fatto e pensate che quella strana puntura sul braccio sia dovuta al ragno violino è sufficiente tenere sotto controllo lo sviluppo della lesione e consultare il medico, tenendo sempre presente che è estremamente improbabile si tratti di quello.

Sperando che non ce ne sia bisogno lasciamo il riferimento al Centro Antiveleni di Pavia, punto di riferimento nazionale per questo genere di problematiche.


Bibliografia:

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