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La salute è quanto di più prezioso possiedi. In questa sezione vogliamo offrirti informazioni di natura medico/farmaceutica, con la massima cura delle fonti e un linguaggio semplice.

Funghi della pelle, verruche e impetigine? Il dermatologo risponde.

Schiena con sfoghi cutanei

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La pelle è un vero e proprio organo del corpo umano e, fra tutti, è quello che ricopre la superficie più estesa: in un adulto, parliamo di circa due metri quadri. È anche l’organo più sottile, con uno spessore che varia da 0,5 a 4 millimetri, e quello con il peso maggiore, poiché può arrivare a pesare fra gli otto e i dieci chilogrammi. Ha diverse funzioni, tra le quali proteggere i tessuti sottostanti dagli insulti esterni e regolare la temperatura corporea. Inoltre, grazie alle numerose terminazioni nervose, rappresenta il più vasto organo di senso. 

Di malattie della pelle abbiamo discusso con la dottoressa Maria Teresa Giura, specializzata in Dermatologia e Venereologia all’Università degli Studi di Torino, assegnista di ricerca all’ospedale dermatologico San Lazzaro di Torino e medico del Gruppo LARC.

Quali sono le malattie della pelle che vede più di frequente nei suoi pazienti e in quali periodi dell’anno?

Tra le patologie che più frequentemente possiamo osservare in dermatologia, annoveriamo le infezioni fungine cutanee, le verruche e l’impetigine. Le verruche sono manifestazioni che si presentano indipendentemente dal periodo dell’anno così come le micosi, che non presentano particolare stagionalità, anche se in alcune sedi, come le grandi pieghe del corpo (inguine, piega sottomammaria e ascelle), l’infezione può essere favorita in estate per la maggior sudorazione e macerazione della zona. L’impetigine - una lesione della pelle causata da batteri, streptococchi e stafilococchi, che normalmente colonizzano in maniera transitoria e intermittente alcune regioni del corpo come le aree nasali - è più diffusa durante l’estate, poiché caldo e umidità ne favoriscono la comparsa, e si presenta più frequentemente in età pediatrica. Tra i fattori che possono predisporre all’infezione, ci sono i piccoli traumi cutanei (cui i bambini sono soggetti frequentemente giocando all’aperto, in spiaggia o nella terra), così come condizioni sociali di povertà, scarsa igiene e affollamento.

Quali sono i più comuni “funghi della pelle”?

Parlare di “funghi della pelle” è molto vago, in quanto sono molte le specie che causano malattie cutanee. Si dividono principalmente in tre gruppi: i dermatofiti, i lieviti e le muffe non dermatofiti. Si tratta di una serie di microrganismi, alcuni parassiti e altri saprofiti, che vivono normalmente sulla superficie del corpo (nutrendosi di materia organica come il sebo) senza causare danni. Solo quando si verificano particolari condizioni, come per esempio l’indebolimento del sistema immunitario, possono causare malattie. Con il termine dermatofitosi (infezioni fungine della pelle causate dai dermatofiti) s’intende la classica infezione da fungo, denominata tinea, che prende nomi differenti in base alle parti del corpo interessate. Ci sono poi le onicomicosi che interessano le unghie delle mani e/o dei piedi. Tra le infezioni da lieviti possiamo ricordare in primis le candidosi cutanee, che interessano prevalentemente le pieghe cutanee sottomammarie, inguinali, addominali delle donne anziane o delle persone in sovrappeso. Infine, la pitiriasi versicolor e la dermatite seborroica causate anch’esse da un lievito, la malassezia.

Ci sono fattori che favoriscono lo sviluppo delle micosi cutanee?

Certo. Per prima cosa un’igiene personale scarsa o eccessiva può alterare il pH della pelle e ridurre la sua capacità di difesa, specialmente nei soggetti più predisposti come possono essere quelli affetti da dermatite atopica, che presentano un danno alla barriera cutanea già di base: per questo, soprattutto in questi pazienti, è consigliabile utilizzare prodotti specifici per lavarsi, non troppo aggressivi, e evitare le docce troppo frequenti. Anche il caldo e l’aumento della sudorazione determinano una maggiore umidità della pelle con conseguente proliferazione dei funghi. Altri fattori predisponenti le micosi sono: il diabete, l’obesità, le terapie antibiotiche (perché alterano la flora batterica che normalmente tiene a bada il fungo) o cortisoniche (poiché possono indebolire il sistema immunitario).

Può spiegarci se le micosi sono pericolose, come si riconoscono e i sintomi associati?

Si tratta di malattie benigne della pelle, contagiose e prive di una stagionalità vera e propria. La tinea classica presenta chiazze circolari con bordi in rilievo, arrossati e desquamanti (la parte centrale è più chiara) e in genere pruriginose; la chiazza non è quasi mai unica, perché il paziente grattandosi diffonde sulla pelle le spore del fungo e determina un aumento delle lesioni.


La tinea capitis è particolare perché presenta una parte di cuoio capelluto priva di capelli (chiazza di alopecia): il fungo, infatti, parassita il capello e lo fa cadere; si verifica poi infiammazione, desquamazione e prurito.


La tinea pedis è facilmente riconoscibile perché tra le dita dei piedi (soprattutto tra il quarto e quinto dito) si forma uno strato di pelle bianco-giallognola, desquamante e lievemente arrossata che provoca prurito e alle volte bruciore. Le onicomicosi causano un’alterazione del colore e della consistenza dell’unghia che appare giallognola-biancastra, generalmente ispessita, talvolta molle, con la tendenza a sfaldarsi o a sollevarsi; in genere sono asintomatiche.


La candidosi cutanea è più tipica del periodo estivo e si manifesta generalmente a livello delle grandi pieghe cutanee (inguine, piega sottomammaria e ascelle) con chiazze rosse, eritematose, ricoperte da una patina biancastra e con essudato maleodorante; porta sempre prurito e spesso anche gonfiore e dolore.


La pitiriasi versicolor, invece, è una malattia benigna della pelle, non contagiosa, che si manifesta di solito dopo l’estate. E’ caratterizzata da chiazze circolari diffuse, desquamanti, con la tendenza a congiungersi e di colore differente rispetto alla cute sana: le chiazze appaiono di colore caffè-latte sulla pelle chiara e bianco-rosate su quella abbronzata. E’ in genere asintomatica, non è pericolosa ma tende a ripresentarsi facilmente. Infine la dermatite seborroica, più frequente nelle stagioni fredde, caratterizzata da chiazze eritematose con desquamazione giallastra, spesso associate a prurito, che insorgono nelle aree seborroiche del corpo (viso, cuoio capelluto, zona sternale e interscapolare).

Paziente sottoposto a visita dermatologica
(Nella foto: una paziente si sottopone a una visita dermatologica)

Come si trattano i funghi della pelle?

La scelta del trattamento dipende da vari fattori quali il tipo di fungo, l’estensione delle lesioni e l’area del corpo interessata. In presenza di macchie poco diffuse si possono utilizzare preparazioni a uso locale (creme, gel, lozioni, polveri, shampoo, smalti) contenenti antimicotici. Quando le lesioni sono più estese, invece, è necessaria una terapia sistemica, che prevede cioè farmaci antifungini assunti per bocca o addirittura per via endovenosa, prescritti dal medico curante o dal dermatologo. Le molecole a azione antimicotica possono essere di origine naturale o prodotte in laboratori chimici. Esistono anche prodotti naturali con azione antimicotica, come il tea tree oil.

Ci ha parlato di verruche: che cosa sono e perché si formano?

Le verruche sono papule cutanee di dimensione variabile, caratterizzate da ispessimento dello strato corneo (lo strato più superficiale della pelle) di colori diversi (dal giallo-grigiastro al rosa). In alcuni casi possono presentare puntini neri all’interno. Ne esistono di diversi tipi: le verruche comuni o volgari (che generalmente si presentano sul palmo delle mani o sulla pianta dei piedi); le verruche piane, presenti soprattutto nei bambini, più piccole e numerose che compaiono di solito su viso e mani; le verruche ano-genitali, chiamate anche condilomi. Possono essere singole e isolate, o presentarsi in gruppi (si parla allora di verruche a mosaico). La maggior parte delle verruche non è dolorosa, solo alcune fanno male alla digitopressione. Le più frequenti sono le verruche comuni e quelle piane
Le prime possono colpire persone di tutte le età, hanno forma tondeggiante, superficie ruvida, sono contagiose per sé e per gli altri, perciò il soggetto deve prestare attenzione a non diffonderle in altre parti del corpo e a non trasmetterle. Il consiglio è di usare un asciugamano solo per la parte del corpo che presenta la verruca e non condividerlo con nessuno.

Le verruche piane sono comuni nei bambini e negli adolescenti e si presentano come macchioline lisce di colore giallo-marrone o rosa; compaiono, di solito, sul viso e sulle mani. Il soggetto può diffonderle in varie parti del corpo, ma non può contagiare gli altri
Spesso i pazienti riferiscono di avere “verruche profonde fino all’osso”: è importante, in questo senso, ricordare che le lesioni interessano la parte superficiale della pelle (epidermide) e talvolta la parte più profonda chiamata derma. Dunque, più che crescere in profondità, si sviluppano in altezza e in larghezza.

Tutti i tipi di verruche sono causati dal virus HPV (Human Papilloma Virus) di cui esistono oltre cento tipi. In genere sono lesioni benigne che si sviluppano quando c’è una diminuzione delle difese immunitarie e quando i soggetti frequentano ambienti umidi come la piscina o la palestra, che ne favoriscono la proliferazione. Anche le scarpe indossate senza calze in estate, a causa della sudorazione del piede, possono diventare un ambiente favorevole per l’insorgenza delle verruche.

Sono pericolose e possono portare a tumori?

Le verruche comuni non hanno alcun rischio di degenerare in tumori, mentre quelle genitali, a seconda del ceppo di HPV, possono degenerare in forme tumorali. La trasformazione tumorale è più frequente nel sesso femminile (ma non è escluso il sesso maschile), ragion per cui si consigliano controlli ginecologici costanti. Mi sento di affermare che il rischio maggiore per tutti i tipi di verruca è di recidivare, cioè di ripresentarsi, cosa che avviene nel 50% dei casi.

Come si curano?

Il trattamento dipende dal tipo di verruca, dalla sua estensione e da altri fattori valutati dal medico. Per le verruche comuni, inizialmente si predilige il trattamento locale contenenti acido salicilico e urea a varie concentrazioni, che portano alla sua esfoliazione. Anche se sul foglietto illustrativo dei prodotti è scritto di applicarli e tenerli una notte, noi dermatologi consigliamo, dopo detersione e attenta asciugatura della parte, di applicare il prodotto e coprire la lesione con un cerotto telato per ventiquattro ore. In questo modo aumenta il tempo di contatto tra farmaco e parte lesa. Poi, ogni tre giorni, raccomandiamo di grattare la pelle per eliminare le cellule morte: in questo modo il prodotto verrà poi applicato sulla verruca vera e propria e non sulla “pelle cotta”. Se questo trattamento non è sufficiente e la verruca rimane, si può passare al congelamento con azoto liquido (crioterapia), al trattamento chirurgico come la diatermacoagulazione (una tecnica che utilizza uno strumento che genera corrente elettrica a impulsi in grado di tagliare e cicatrizzare l'epidermide) o al laser (trattamento di elezione per le verruche plantari).
Nel caso delle verruche piane, fermo restando che spesso scompaiono da sole durante il periodo di crescita parallelamente allo sviluppo del sistema immunitario del bambino, si possono consigliare retinoidi locali ad azione esfoliante; un altro trattamento che può aiutare è l’utilizzo di integratori che rinforzano il sistema immunitario, per esempio a base di Echinacea, Zinco, Vitamine A, E, C.
Le verruche genitali si possono prevenire con il vaccino contro il Papillomavirus umano: quando il soggetto le sviluppa, deve astenersi da rapporti sessuali perché le lesioni sono molto contagiose e nemmeno il preservativo protegge al 100% (poiché non ricopre tutta l’area genitale).

Per concludere, può dirci qualcosa sulla malattia della pelle diffusa in estate, l’impetigine, con accenni alle cause e al trattamento dermatologico?

L’impetigine è una malattia della pelle di origine batterica, che colpisce i bambini. Si distingue in impetigine non bollosa, con gruppi di vescicole che si rompono e formano croste simili a miele secco (si chiamano croste mieliceriche), e in impetigine bollosa, con vescicole che si uniscono a formare bolle più grosse anch’esse facili alla rottura e alla formazione di croste. È causata da batteri che normalmente vivono sulla cute: quando il bambino con la pelle sudata e facile a macerarsi gioca all’aperto mettendo le mani nella terra o nella sabbia, possono crearsi delle minuscole ferite che predispongono al contatto con i batteri e alla successiva infezione cutanea.

La malattia è molto contagiosa, può diffondersi in altre parti del corpo del soggetto (autoinoculazione) e può essere facilmente trasmessa agli altri. Il trattamento varia a seconda dell’estensione dell’infezione: dopo un’accurata detersione con prodotti con non alterano il pH della pelle, si asciuga la parte tamponando e si comincia con un antibiotico locale a base per esempio di acido fusidico o mupirocina (non è più utilizzata la gentamicina, perché negli ultimi anni se ne è abusato), e nelle situazioni più importanti - se gli altri prodotti non hanno avuto effetto - si utilizza un ultimo ritrovato, l’ozenoxacina, appartenente alla classe degli antibiotici chinolonici.

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13 risposte a “Funghi della pelle, verruche e impetigine? Il dermatologo risponde.”

    • Buongiorno Cosetta, grazie per i suoi complimenti.

      L’intervista alla dottoressa Maria Teresa Giura, specializzata in Dermatologia e Venereologia all’Università degli Studi di Torino, ci ha permesso di approfondire le cause di alcune malattie della pelle e le terapie farmacologiche ad esse associate.

      Ci fa piacere che questo scambio di domande e risposte con un esperto del settore abbia contribuito a rendere chiaro e semplice in nostro articolo.
      Continui a consultare il nostro blog per rimanere aggiornata sugli ultimi argomenti.

      Cordiali saluti
      Lo Staff di Pharmercure

    • Buongiorno Dora, grazie per i suoi complimenti.

      Siamo felici che il lavoro dei nostri articolisti venga apprezzato e cogliamo l’occasione per invitarla a consultare il nostro blog per rimanere aggiornata sugli ultimi argomenti.

      Cordiali saluti
      Lo Staff di Pharmercure

    • Buongiorno Grazia, grazie per aver apprezzato il nostro articolo.

      L’intervista alla dottoressa Maria Teresa Giura, specializzata in Dermatologia e Venereologia all’Università degli Studi di Torino, ci ha permesso di chiarire l’eziologia di alcune malattie della pelle e le terapie farmacologiche ad esse associate.

      Siamo felici che il lavoro dei nostri articolisti venga apprezzato e cogliamo l’occasione per invitarla a consultare il nostro blog per rimanere aggiornata sugli ultimi argomenti.

      Cordiali saluti
      Lo Staff di Pharmercure

    • Buongiorno Lorella, grazie per i suoi complimenti.

      L’intervista alla dottoressa Maria Teresa Giura, specializzata in Dermatologia e Venereologia all’Università degli Studi di Torino, ci ha permesso di chiarire l’eziologia di alcune malattie della pelle e le terapie farmacologiche ad esse associate.

      Continui a consultare il nostro blog per rimanere aggiornata sugli ultimi argomenti.

      Cordiali saluti
      Lo Staff di Pharmercure

    • Buongiorno Silvana, grazie per aver apprezzato il nostro articolo.

      L’intervista alla dottoressa Maria Teresa Giura, specializzata in Dermatologia e Venereologia all’Università degli Studi di Torino, rappresenta un contributo prezioso per approfondire l’eziologia di alcune malattie della pelle e le terapie farmacologiche ad esse associate.

      Continui a consultare il nostro blog per rimanere aggiornata sugli ultimi argomenti.

      Cordiali saluti
      Lo Staff di Pharmercure

    • Buongiorno Giancarlo, grazie per l’interesse dimostrato e per la sua domanda.

      Come avrà letto, le verruche comuni o volgari -spesso chiamate porri- sono causate da un’infezione virale dovuta ad alcuni ceppi dell’HPV, il virus del Papilloma umano. Le verruche comuni si manifestano soprattutto su mani, dita, viso, piante dei piedi, contorno ungueale e a livello genitale. Esistono dei fattori di rischio che facilitano l’attecchimento di questi ceppi di virus: in primis, il contagio mediante contatto diretto con le verruche altrui o con le proprie verruche, processo attraverso il quale le verruche vengono tramesse da una parte all’altra del corpo.
      Il contagio può avvenire in presenza di lesioni sulla pelle o sulle mucose, che facilitano l’ingresso del virus, e in concomitanza con basse difese immunitarie. La trasmissione, infine, è facilitata da condizioni di scarsa igiene e in caso di condivisione di oggetti “a rischio” di contagio come asciugamani, accappatoi etc.

      La maggior parte delle verruche cutanee è provocata da HPV con un potenziale tumorale basso o nullo e con capacità di proliferazione esclusivamente benigna. Tuttavia, il periodo di incubazione può variare da alcuni mesi anche a diversi anni, ritardando di molto la comparsa delle verruche.

      Pertanto, le consigliamo di rivolgersi ad un dermatologo per concordare il trattamento più adatto alle sue esigenze terapeutiche e risolvere ogni dubbio.

      Cordiali saluti
      Lo Staff di Pharmercure

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